

Eh si…è quando tutto tace e cala il mantello della notte a coprire
i tetti e le case che i miei pensieri alati mi prendono per mano
e mi trasportano in un luogo magico. Uno spazio dove come in
un labirinto, disseminato di arcani portali, è lì che aspetta me.
Il mistero mi ha sempre affascinata. Sarà che, a volte, è più
facile cercare di capire l’ignoto che comprendere la vita reale,
dove tutto è meno imperscrutabile. Forse è solo semplicemente
che non amo solo la realtà visibile, ma ciò che potrebbe
nascondersi dietro ad essa. Socchiudo gli occhi…Ed ecco che
comincio ad addentrarmi nel magico labirinto. La luce lunare
illumina con discrezione il suo percorso. Sento un alito di vento
sulla pelle e profumo di fiori selvatici. Proseguo e dinanzi a me
si erge un portale segreto…è a forma di arco…strano e trasparente.
Con timore comincio ad oltrepassare l’entrata, poi indietreggio.
In fondo, non so cosa potrebbe aspettarmi oltre, ma ne sono
tremendamente attirata. Non so che fare, mi guardo
attorno, e per caso, vedo sul terreno, un piccolo sasso
illuminarsi di una luce azzurra. Lo raccolgo e lo osservo
attentamente da vicino; c’è una piccola iscrizione con
caratteri gotici, c’è scritto: “realtà”. Strano leggere questa
parola qui, comunque decido di portare con me il sasso
luminoso, chissà…potrebbe servirmi.
Oltrepasso il portale e…tutto quello che c’era intorno a me
scompare, lo scenario cambia. E’ l’imbrunire, mi trovo a
camminare su un sentiero di campagna in mezzo ad un
prato. Ai margini del sentiero e tutt’intorno ci sono
un’infinità di alberi fra cui meravigliose querce secolari.
In lontananza, casupole col tetto di muschio che fanno quasi
da sentinella ad un maestoso castello che svetta su di una
collina. Proseguo il cammino. A tratti avverto una presenza dietro
me, ma non vedo nulla. Questa sensazione si fa sempre più
forte…circospetta guardo in tutte le direzioni mentre continuo
ad avanzare, ad un tratto, con la coda dell’occhio, intravedo
una piccola cosa che si muove con velocità, le dico “Qualunque
cosa tu sia, fatti vedere!” Nulla, sento che non è un piccolo
animale, ma qualcosa di più complesso. Il fatto strano è che
non ne ho eccessiva paura, la sento una presenza amica.
Comincia a calare la sera e sono arrivata alle prime casupole.
mentre guardo incuriosita la prima, sento svolazzarmi dietro
qualcosa e nello stesso tempo sento una piccola risata, mi
volto istintivamente di scatto, ma non vedo null’altro che
minuscole stelline e un alone di luce. “Ehy…ma fatti vedere! Cosa
sei? Cosa vuoi da me? So che non hai paura perciò…che aspetti?”
Un’altra risatina divertita, niente di fatto…Vabbè, proseguo per
il sentiero e quando meno me lo aspetto, ecco apparirimi davanti,
un piccolo essere alato di circa 10 cm. a metà tra una libellula
e una piccola fata. E’ vestita di petali, il viso è bellissimo,
capelli lunghi di un colore mai visto prima. A quel punto,
vedendo il suo sguardo amichevole, le dico “Eccoti finalmente,
ma chi sei? Qual’è il tuo nome?” mi rispose “Sono una Silfidina,
un piccolo spiriro dell’aria, vivo nei boschi, il mio nome è Ayla
e tu invece chi sei?” Risposi “Beh…io non faccio parte della
tua dimensione, la mia curiosità per tutto ciò che è misterioso,
mi ha portata fino a qui, cercavo di capire che luogo è questo”.
Mi rispose “Qui sei nel bosco dei sogni d’argento, popolato
da noi piccoli esseri e dalla fantasia che ispira la luna, più a sud
c’è la foresta dei pensieri dorati…”. Pensai, mentre Ayla
continuava a parlarmi, “E’ meraviglioso, sono in un mondo
magico…”. All’improvviso, sentii voci che urlavano con ferocia,
voci sovrapposte, insulti…”Ma che cosa..?!?” Ecco che mi
ritrovo di colpo catapultata nella “reale” realtà…Mi stropiccio
gli occhi e vedo davanti a me in tv Bruno Vespa e i suoi ospiti
che si urlano addosso come ossessi…Mannaggia..!! Mi ero
addormentata come sempre davanti alla tv. Ma chi ha cambiato
canale? Voglio tornare nel bosco fatato e addormentarmi
sognando quel mondo fantastico. Delusa, vado a letto, sono stanca,
spengo la luce e penso sorridendo “Notte, piccola Ayla”, e
mentre chiudo gli occhi sento quella sua risatina simpatica
e penso ancora “Sto ancora sognando…” E successivamente mio
marito che mi chiede “Perchè ridi a quest’ora?” Perplessa risposi
“Io…? No nulla…” Pensai “Il sonno fa brutti scherzi, ho riso
senza accorgermene”. Cerco di prendere sonno, ma sento sotto
una spalla, qualcosa che mi da fastidio, mi sollevo dal letto e
vedo nel buio il piccolo sasso azzurro luminoso, lo guardo bene
da vicino…sopra c’era scritto “fantasia”.
l.d.