
Sono qui, in questo pomeriggio di un giorno qualunque.
Guardo fuori dalla finestra, vedo la collina e le nubi addensarsi
sopra di lei.
Meglio così, non sopporterei una giornata di sole oggi.
Mi va di stare rannicchiata nei miei pensieri e immaginarmi
nascosta in quel cielo di ovatta grigia, dove tutto si perde, o dove,
forse, tutto si ritrova.
Tutto si riflette dentro me. Ma mi va bene così.
Guarderò come in uno specchio opaco così che quelle immagini
non mi facciano troppo male.
Devo riuscire a guardare oltre le astrazioni taglienti come lame,
fondere quel loro metallo.
Cercherò di ricavarne dei fiori, fiori lucidi come acciaio,
eterni, che catturino la luce mancante.
Quella luce, che solo ad immaginarla, mi aiuta ad incantarmi
in questo spazio.
Guardo ancora fuori… la collina e le nuvole.
Tra gli squarci di piombo intravedo l’azzurro, quell’azzurro
tanto agognato nei momenti di quiete.
Mi sorprendo a contemplare quei colori, dovrei dipingerci
un quadro… si, ma non ora, ora no,
voglio sognare ancora un attimo.
l.d.